Penso che ognuno abbia un numero finito di giorni di vita, prestabilito dal destino. E' banale osservare che la vita di un uomo può esser misurata in un numero finito di giorni.

Ogni giorno in cui non vedi una persona a cui vuoi bene, o magari in quel giorno non le dai attenzioni, oppure ancora non manifesti in alcun modo l'affetto che provi per lui, è un peccato atroce, un peccato verso te stesso (!). Nel momento in cui rinunci a quel tempo da dedicare all'altro, chiunque esso sia e rappresenti, che sia un parente o un amico, accetti il rischio di non aver più la possibilità di poterlo fare. Quando la persona è relativamente giovane, il numero di giorni che si ha a disposizione è molto alto, come alta è la probabilità che non accada nulla e il giorno dopo avrai la stessa occasione.

Un uomo intelligente si sentirà sempre in colpa per non aver trascorso mai abbastanza tempo con queste persone. Infatti è impossibile dedicare completamente il proprio tempo agli altri. Tuttavia, questo sentimento estremo di colpa può essere attenuato facendo sempre il possibile e il massimo ogni giorno, fingendo che esso sia l'ultimo a disposizione nella lista. Purtroppo è un dato certo che il numero di giorni, come se fosse un inesorabile conto alla rovescia, arriverà a zero, e in quel momento scocca l'ora della terrificante tristezza.

Il problema dell'uomo è che non ha le capacità di conoscere questo count-down, lo vive e basta, ovvero ne tiene conto in ordine crescente, dal giorno della nascita in poi, festeggiando ogni anno i compleanni. In realtà, e questa è la più grande tristezza che possa esistere al mondo, il giorno della nascita (che noi abitualmente potremmo definire come il giorno 0 zero), è spietatamente un giorno X, ignoto, che ogni giorno diminuirà fino a spegnersi.

E' molto probabile e sensato che un soggetto che riesca ad accettare una tale visione della vita e dello scorrere del tempo, sia in grado di amare più intensamente e costantemente le persone a lui care, vivendo ogni giorno come se fosse l'ultimo e prendendo e dando sempre il massimo delle emozioni.